MUSEO DEL MARE
TRIESTE
Gara per i lavori di realizzazione del museo nel comprensorio del Porto Vecchio di Trieste [Isolarchitetti e Carlo Ratti Associati]
Cliente: Civico Museo del Mare Trieste
Anno: 2019
Il Magazzino 26 è un edifico dismesso collocato nel comprensorio del Porto Vecchio di Trieste.
La gara, svolta durante la collaborazione con Isolarchitetti (Carlo Ratti Associati nel gruppo di progettazione), ha previsto principalmente l’ipotesi di un intervento di restauro misurato sulla storia della fabbrica.
Il punto di forza del progetto è la conservazione e la valorizzare dell’involucro storico esterno e degli spazi interni più rappresentativi.
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Sulla copertura e all'esterno sono concentrati interventi delicati e reversibili.
Il fronte verso il mare detta la distribuzione per tutte le funzioni dell’edificio, creando i cinque gate di accesso con uno schema a pettine.
La grande hall centrale è pensata come una piazza pubblica e porta d’accesso al comparto urbano che dai parcheggi e dal sistema viario a monte aprirà verso lo spazio pedonale del complesso. All’interno della hall, la presenza dell’acqua, attraversa lo spazio urbano fino a confluire in mare. L’apertura di porzioni di solaio della torre centrale consentirà l’esposizione dei pezzi più grandi e significativi del museo.
Inoltre tema di grande impatto è l’apertura di porzioni di solaio nella torre centrale, per esporre alcuni dei pezzi più grandi e significativi del Museo.
La scenografia ipotizzata contempla la presenza dell’acqua all’interno della grande hall al fine di creare un legame simbolico visivo e concreto tra Museo e mare. Il piano terra della torre centrale prevede funzioni pubbliche, mentre le funzioni museali, sono ipotizzate al livello superiore.
La pianta libera del M26 si presta ad un disegno flessibile degli spazi, per un edificio che può essere ripensato nel tempo e nelle diverse destinazioni d’uso.
In copertura si prevede l’installazione di una passeggiata panoramica; una passerella tecnologica lunga 250 metri.
Tra le diverse ipotesi si è perseguita quella di portare il museo e la città in mare, e il mare nel museo.
Di qui l’idea di proporre nuove strutture galleggianti modulari in grado di ospitare laboratori didattici, fish farm, laboratori idroponici, caffetteria e volendo anche una piscina di mare, il tutto con un sistema modulare implementabile da costruire a seconda delle esigenze.