SMALLPOX HOSPITAL
ROOSEVELT ISLAND | NEW YORK
Tesi di Laurea Magistrale | Politecnico di Torino
Periodo: marzo - dicembre 2017
Lingue: italiano - inglese
Premi: Premio su bando di concorso per tesi di laurea in progettazione architettonica, in memoria dell’Arch. Carlo Alberto Bordogna, Politecnico di Torino, Torino, 27.05.2018, Alumni Polito, Associazione Ingegneri e Architetti ex Allievi del Politecnico di Torino
Pubblicazioni: pubblicazione digitale della Tesi di Laurea Magistrale
Pubblicazioni: F.Ravizza, Roosevelt Island and Smallpox Hospital in the panorama of studies and publications in New York and in Italy - Roosevelt Island e Smallpox Hospital nel panorama di studi e pubblicazioni a New York e in Italia
Articolo pubblicato nel libro: F.Leoni, F. Novelli, Smallpox Hospital & Roosevelt Island, Preservation reconfiguration and adaptive reuse. Studies and projects for enhancement - Pp. 201-207
Relatore: P. Mellano
Co-Relatori: F.Novelli - S. Martin
Smallpox Hospital è una peculiarità nel patrimonio architettonico americano. Nato come ospedale per malati di vaiolo nel 1854 ad opera di James Renwick Jr, è localizzato sulla punta meridionale di Roosevelt Island, New York.
La tesi propone un progetto di restauro e di riuso consapevole del bene. Inoltre rappresenta uno studio approfondito sull’edificio e sul suo contesto: grazie alla raccolta di materiali in sito, rende consultabili documenti di grande testimonianza. Il progetto di restauro garantisce un approfondimento sul connubio architettura-archeologia; il tema ha permesso anche di applicare le conoscenze apprese durante il Master itinerante in Museografia, Architettura e Archeologia, Progettazione Strategica e Gestione Innovativa delle Aree Archeologiche, frequentato parallelamente al percorso universitario.
Smallpox Hospital tiene acceso il dibattito sulla propria conservazione grazie all’identità di rudere, coinvolgendo istituzioni di varia natura, pubbliche e private, nonché gli abitanti dell’Isola e di Manhattan.
La recente pubblicazione dell’articolo personalmente curato nel libro “F. Leoni, F. Novelli, Smallpox Hospital & Roosevelt Island” sottolinea la risonanza avuta dall’argomento nel panorama bibliografico americano e italiano, dagli anni ‘70 ad oggi.
La ricerca indaga il confronto tra il concetto di patrimonio vincolato in Italia e la tutela americana. La nomina di Landmark, attribuita a Smallpox Hospital nel 1972, ha un peso minore rispetto al vincolo apposto ad un bene culturale italiano.
Analizzando la scala architettonica è evidente come Smallpox Hospital sia un edificio fragile; la struttura è compromessa dalle stratificazioni susseguitesi nel tempo, dall’azione degli agenti atmosferici e dall’assenza di interventi di restauro fino agli anni ‘70. Quanto resta è infatti l’involucro: osservando la rovina è possibile identificare le tecniche costruttive impiegate.
Il manufatto, di grande pregio architettonico, è realizzato in muratura e rivestito in pietra grey gneiss; il lessico è dichiaratamente “ghotic revival”. Molteplici sono gli elementi di notevole valore, come i bow window, la merlatura (in parte conservata) e la cupola centrale andata perduta. Nel 2007 una forte tempesta causò il crollo di gran parte del prospetto Nord e l’anno successivo ebbe inizio la campagna di stabilizzazione strutturale: vennero inserite imponenti strutture di acciaio per sorreggere la scatola muraria.
Nel progetto, forte interesse viene inoltre dato alla scala urbana, in particolare ai poli verdi che circondano Smallpox Hospital.
Per il parco a Nord si prevede il mantenimento dell’assetto territoriale con l’aggiunta di nuove attrezzature: la morfologia dell’area permette di scoprire l’edificio tra i sinuosi sentieri e le colline che in parte nascondono la rovina, sorprendendo così il visitatore.
A Sud si ipotizza un collegamento con il Memoriale tramite pavimentazione dell’area esterna antistante il fronte meridionale. In tal modo viene creata una continuità materica e visiva con l’imponente scalinata di accesso al parco.
La proposta di intervento architettonico si sviluppa a partire dagli studi compiuti sul bene, imprescindibili per la conoscenza dell'edificio. In merito al progetto di restauro, la prerogativa dell’intervento è conservare l’immagine di rovina, ormai storicizzata nella memoria collettiva. Il progetto architettonico diviene un mezzo sia per la lettura dell’archeologia di Smallpox Hospital che per la sua riconversione.
Nelle maniche laterali si inserisce una nuova struttura a sostegno della muratura antica, che consente di creare ambienti adatti all’installazione di nuove funzioni e impianti.
L’edificio rievoca la volumetria e la divisione in livelli che caratterizzava Smallpox Hospital in origine. Le nuove maniche sono arretrate rispetto ai prospetti esistenti: l’intervento è così riconoscibile.
Per quanto concerne il corpo centrale si è scelto di consolidare la muratura originaria mantenendola a rudere, inserendo delle passerelle ai piani superiori per connettere le ali laterali.
Si ipotizzano inoltre attività preliminari volte all’eliminazione dei fenomeni di degrado che ammalorano la fabbrica antica.
La tesi mostra il rilievo che Smallpox Hospital ha nella cultura americana.
L’archeologia visibile oggi è testimonianza della storia newyorkese ed ha un profondo valore sociale, non solo per i cittadini dell’Isola ma anche per gli abitanti dell’Upper East Side: occorre pertanto salvaguardarla al fine di preservare l’identità e la memoria del bene stesso.